di Barbara Micozzi
A distanza di due anni dal rilascio di BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformer), Google torna alla ribalta con un nuovo algoritmo: Google MUM, annunciato come “mille volte più potente del precedente”.
L’annuncio di questo nuovo progetto è stato fatto durante l’edizione del 2021 di Google I/O, conferenza annuale che ruota intorno alle novità del colosso di Mountain View.
Google Mum: Cos’è e come funziona
L’acronimo MUM sta per “Multitask Unified Model” e stando alla dichiarazione di Pandu Nayak, vicepresidente di Google Search, rappresenta “una nuova pietra miliare dell’AI per la comprensione delle informazioni”.
Infatti, il nuovo algoritmo sarà in grado di comprendere il linguaggio umano in modo più accurato, riuscendo così a rispondere anche alle query più complesse, che oggi rappresentano un limite.
Tutto ciò sarà possibile grazie all’architettura Transformer, una tecnologia che ricrea la rete neuronale del cervello umano imitandone le funzioni e le sinapsi. La ricerca dell’utente passa attraverso dei nodi (punto di decisione).
Questa struttura è alla base anche del precedente algoritmo BERT, ma risulta essere mille volte più potente in Google MUM. Non si tratta di un’iperbole, ma di un dato di fatto: conterrà mille volte il numero di nodi (punti di decisione) presenti in BERT.
Pertanto, l’introduzione di Google MUM potrebbe apportare cambiamenti significativi al posizionamento nei motori di ricerca dei siti web e ci obbligherà a prendere provvedimenti in ambiti di ottimizzazione SEO per non perdere il lavoro fatto finora.
Google Mum: Le caratteristiche principali
Una delle caratteristiche più interessanti di Google MUM riguarda la sua natura multimediale.
Per sua natura infatti è in grado di recuperare le informazioni da molteplici formati, non limitandosi soltanto agli elementi testuali che rintraccia sul web, ma sfruttando anche le immagini; non è escluso che in futuro questa funzionalità verrà estesa ai formati audio e video.
Ad esempio, potremo accompagnare la nostra domanda con una foto inerente alla nostra ricerca e Google MUM prenderà in considerazioni entrambi i formati simultaneamente per restituirci la risposta più adatta a soddisfare il nostro user intent.
Grazie a MUM il motore di ricerca potrà fornire dei risultati che non si riducono a una lista di collegamenti relativi alle parole chiave. Nel caso di query complesse, Mum si attiva per comprendere il linguaggio adottato e produrre una risposta paragonabile a quella che verrebbe fornita da un esperto. L’analisi delle informazioni infatti passa per vari media (testi, immagini, video) ritenuti rilevanti per le esigenze di ricerca.
Questo ci porta alla seconda caratteristica, intuibile già dall’acronimo: il multitasking.
Quando svolgiamo una ricerca, Google si impegna per mostrarci risultanti utili alle nostre esigenze e coerenti a quanto digitato. Tuttavia, spesso abbiamo difficoltà a consultare alcune informazioni, semplicemente perché scritte in una lingua diversa dalla nostra. Dunque, per essere sicuri di non perdere informazioni rilevanti per organizzare il nostro viaggio a Pechino, dovremmo digitare la query anche in cinese.
Google ha scoperto infatti che mediamente gli utenti hanno bisogno di compiere otto ricerche per svolgere compiti elaborati, come ottenere tutte le informazioni necessarie per pianificare una gita in ogni dettaglio.
Google MUM risolverà in parte questo problema, grazie alla sua capacità di comprendere ben 75 lingue diverse. In poche parole, il nuovo algoritmo accederà a tutte le fonti a sua disposizione (incluso quelle in lingue diverse) e le utilizzerà per restituirci i risultanti nella nostra lingua d’origine.
Questa novità andrà, quindi, ad abbattere le barriere linguistiche che spesso ostacolano la reperibilità dell’informazioni e la loro comprensione.
Google MUM: come influenzerà la ricerca e la SEO
Per capire meglio come opera Google MUM, è utile riportare l’esempio fatto da Pandu Nayak nell’articolo in cui introduce il nuovo algoritmo1.
Supponiamo di aver fatto un viaggio sul Monte Adams e di voler organizzare una nuova escursione sul Monte Fuji, in autunno. Trattandosi di montagne diverse e di periodi dell’anno differenti, è normale domandarsi cosa bisogna fare per prepararsi alla nuova avventura.
Google può soddisfare i nostri dubbi e le nostre curiosità, ma solo in seguito a svariate query: dovremmo cercare informazioni sulla difficoltà dei sentieri, sull’altitudine, sulla temperatura in autunno e sull’attrezzatura più adatta, digitando query separate.
Un esperto ci fornirebbe le stesse informazioni, ma a fronte di un’unica domanda: “Cosa devo fare di diverso rispetto all’ultima escursione?”. Infatti, risponderà tenendo in considerazione tutte le query sopracitate, senza il bisogno di doverle esplicitare.
Mum in pratica non soltanto “comprende” il linguaggio, ma replica il modo di rispondere di un esperto alla domanda digitata.
Oggi i motori di ricerca non sono abbastanza sofisticati per poter rispondere a domande così complesse come farebbe un esperto. Google MUM ha proprio questo obiettivo: fare in modo che il motore di ricerca capisca che deve confrontare due montagne e le loro caratteristiche, quindi restituirci in un’unica sessione tutte le informazioni necessarie (ed eventuali sotto argomenti) per soddisfare il nostro intento di ricerca.
Questo esempio può aiutarci ad immaginare come sarà diversa la SERP in seguito all’aggiornamento, cambiamento che influenzerà inevitabilmente il nostro modo di fare SEO e che riporta ancora una volta l’attenzione sull’importanza dei contenuti.
Al momento non è stata resa ufficiale la data di rilascio indicativa del nuovo algoritmo, al momento in fase di test interni. Attualmente Google sta svolgendo dei progetti pilota per esplorare il tipo di ricerche alle quali MUM potrebbe rispondere. Dovremo quindi aspettare ancora un po’ prima di vederlo in azione.
Nei prossimi mesi verranno attivate funzionalità e miglioramenti in relazione alla tecnologia MUM. L’obiettivo è raggiungere una piena capacità di Google di comprendere tutti i modi con cui le persone comprendono le informazioni.
E secondo te, quali pensi saranno gli effetti di Google MUM sulla ricerca?